Panzironi, l’uomo giusto al posto giusto.

Franco Panzironi
Franco Panzironi, l’infallibile segretario generale dell’Unire, ha una lunga tradizione ippica alle sue spalle. Andava alle corse già da bambino e anche quando studiava alla Normale di Pisa non mancava ad un solo convegno di San Rossore. Franco Panzironi adora l’ippica e quando è stato chiamato a dirigere l’Unire (settembre 2002) ha ben presto manifestato questo suo amore e le sue intenzioni di rilanciare il settore.
Ad un convegno sui Giochi del 27 febbraio 2003 (a cura di Gabriella Alemanno, sorella del nostro amato ministro) Panzironi è intervenuto sul problema, affermando (clicca qui) in sostanza che le scommesse ippiche viaggiavano su un binario morto mentre i giochi numerici (quelli di fortuna) come il Lotto andavano a gonfie vele, e che se fosse dipeso da lui avrebbe saputo scegliere quale settore sviluppare, il secondo (Superenalotto e affini) anziché il primo (scommesse ippiche). L’uomo giusto al posto giusto, appunto.
Anche in riferimento alle dichiarazioni del segretario generale Unire l'Intercategoriale ha diffuso il seguente comunicato, inviato agli organi di stampa, ai vertici Unire e al Ministro Alemanno.
Le scriventi associazioni evidenziano quanto segue.
La predisposizione (e ne è in corso la notifica) ricorso al TAR, per l’annullamento della deliberazione commissariale n. 2 del 18.5.2005 (mai comunicata alle sottoscritte associazioni) avente ad oggetto “modalità di erogazione del premio aggiunto”, diminuito del 37,26% rispetto all’ammontare del precedente anno.
Le iscrizioni a pagamento sono state riesumate dall’Unire, in una riedizione né riveduta né corretta di una vecchia delibera che sembrava accantonata.
Questo, malgrado ripetute censure mosse dalle categorie, che, pur non discutendo l’istituto in sé, avvertivano l’impossibilità della sua attuazione pratica nel contesto trasmesso dall’Unire (deposito fondo iscrizioni e ridistribuzione a montepremi posticipata "a mesi sei dalla maturazione e/o riunione la loro erogazione"), firmato dai presidenti Uni, Federrippodromi e, purtroppo, anche Upt, chiamato a dare spiegazioni in merito.
In tal modo, si cerca merce di scambio con la riduzione del montepremi, per mascherare la carenza economica dell’Unire, ormai sotto gli occhi di tutti.
Posto che la trasparenza amministrativa non è un optional, e che la Pubblica Amministrazione deve rendere conto, motivando, dei propri provvedimenti e delle proprie spese, occorre intimare all’Unire di esibire pubblicamente le schede dei singoli ippodromi, che sono state invece sinora secretate e che hanno decretato la morte di ippodromi storici e capovolto il sistema dei finanziamenti (indiretti in particolare), senza fornire elementi che consentano di credere, allo stato, in difetto di documenti, ad una razionale e perequata variazione dei finanziamenti ed a una giustificata diminuzione dei convegni ordinari e del montepremi.
Forse (chissà) di certi criteri, le aerazioni predette potranno essere compatibili, ma certamente, allo stato attuale, alla faccia della trasparenza, sono e restano incomprensibili. Come diventa inquietante leggere nel Protocollo d’intesa tra Unire e Ippodromi di una voce “personalizzazione” nel finanziamento ippodromi perché, senza spiegazioni, nero su bianco, significa, all’evidenza, trattamento particolare e preferenziale, e quindi, può significare, se male realizzata (si parla di 6 milioni di euro di risorse aggiuntive), illegittimità, sulla quale, speriamo, faccia qualche indagine la magistratura.
Sembra che il montepremi a disposizione dei due anni venga aumentato. Si tratterebbe, in difetto di trasparenza tecnica ed amministrativa, di un ennesimo favore all’allevamento, in contrasto con gli interessi dell’ippica. Per di più senza consultazione delle categorie, e considerando che, per la vigente normativa, il montepremi per i due anni, già congruo, è comunque possibile di maggiorazione in quegli ippodromi dove parco cavalli e operatori lo consentono. Inoltre dagli studi Unire risulta che le corse di due anni non rendono (differenza tra prelievo Unire e montepremi erogato) e chiudono tutte con un saldo negativo.
Sembra che sia in cantiere l’abolizione delle indennità tris. In difetto di immediate smentite, le scriventi associazioni fermeranno l’ippica. Comunque chiedono di essere consultate prima di qualsiasi revisione regolamentare.
Nessuna assicurazione è stata data dall’Unire del montepremi 2006, a meno di tre mesi dall’indizione delle aste selezionate di trotto e galoppo.
Chiedono spiegazioni sulle dichiarazione rese dal Segretario Generale Unire (convegno internazionale “evoluzione del sistema giochi”: 27/28 febbraio 2003 Roma) circa la necessità di sviluppare nuovi prodotti per il mercato dei giochi in sub-settori diversi da quello ippico. Alla luce di questa devastante scoperta non sorprende che l’avvio di quartè, quintè e altre scommesse ippiche ritardi e, invece, si favorisca, nell’indifferenza (sic!) dei vertici Unire e, inspiegabilmente, di qualche vertice di categoria, l’introduzione dei giochi di fortuna, tanto cari a Panzironi. E’ vero Panzironi, siamo “rimasti al palo”, grazie a persone come Lei, che, per incompetenza o per qualsiasi altro inspiegabile (sic!) motivo, tutto hanno fatto fuorchè tutelare gli interessi degli ippici e dell’ippica, condannando a morte un mondo che dava reddito e occupazione a 65mila persone, ed era cultura, passione, fonte di sudore e soddisfazione. Altro che giochi di fortuna. Lavoreremo per fare chiarezza: meglio morire in piedi, possibilmente non morire. I colpevoli dovranno renderne conto.
In difetto di immediata convocazione per discutere sugli argomenti di cui sopra, e più in generale sui temi topici dell’ippica, nel quadro devastante di una situazione economica gravissima (dove sono i contributi promessi dal ministero?), con un calo verticale delle scommesse e prospettiva zero per gli operatori ippici e per i lavoratori dell’ippica, si adotteranno, oltre le iniziative giudiziarie del caso, tutte le consentite forme di protesta più incisive, trasformando quella del 2005 nella estate più calda degli ultimi venti anni.
Vice Presidente Upt: Franco Adducci
Upt Sicilia: Il Delegato Antonio Rosta
Upt Lombardia: Il Delegato Giammaria Pizzaballa
Upt Piemonte: Il Delegato Aldo Calorio
Upt Veneto: Il Delegato Alfonso Montagna
Upt Friuli: Il Delegato Dario Edera
Subalpina:Il Presidente Marcello Rinaldi
Apter Emilia Romagna: Il Presidente Vittorio Venturi
Federtrotto: Il Presidente Mario Mattii
Urtuma: Il Presidente Ermanno Mori J.
Unagt: Il Presidente Esecutivo Maurizio Mattii
Assogaloppo: Il Presidente Fabio Carnevali