Unire, a tutto c'è un limite. La nuova tris dei grandi strateghi dell’Unire. Il solito Cazzaniga.
C’è un limite anche alla malafede e all’incompetenza. L’Unire probabilmente pensa di avere a che fare con dei subnormali, altrimenti non continuerebbe a gestire la tris in questo modo. Le violazioni al regolamento nella scelta delle tris straordinarie sono talmente evidenti da indurci alla supposizione che questi signori non conoscono il regolamento. Tra corse inadatte (non sono eventi speciali), guidatori senza requisiti (incolpevoli visto che le tris vengono scelte dopo la dichiarazione partenti) e mancata corresponsione delle indennità, l’operato dell’Ente, che sul fronte opposto pretende isolamento e infligge punizioni col regolamento tris, assume contorni inquietanti. Operato ormai insopportabile che costringerà l’intercategoriale all’inevitabile decisione di presentare per queste irregolarità un esposto ai competenti organi.
Colti con le mani nella marmellata, i geni dell’Unire sembra abbiano deciso che le tris domenicali saranno abbinate a corse straniere. Dalla padella alla brace, dall’Unione incremento razze equine italiane ad Unione incremento portafogli dell’ippica estera.
Infine il capolavoro di Tino Gianfranco (detto Franco) Cazzaniga. Noi forse non lo ricordiamo mai abbastanza, ma i suoi articoli sul Giornale sono pezzi di storia, esempi che tutti dovrebbero seguire. Nell’ultimo capolavoro Tino sostiene che un segnale positivo da parte dell’Unire è l’aver rimesso i risultati sul televideo di Mediaset. L’unico segnale di questa vicenda, caro Tino, era stata la scandalosa decisione di togliere l’ippica dal televideo. E la diminuzione del premio aggiunto è l'oggetto misterioso della strategia dell'Unire. Con una sontuosa inosservanza di un principio di trasparenza e di buon andamento, che sembrava dovesse essere linea guida per le P.A., l'Unire ha ridotto del 38% il premio aggiunto, senza comunicare alcun provvedimento (malgrado le esplicite richieste ai sensi di legge delle associazioni di categoria) - sempre che provvedimento esista e non vi sia una discrezionalità ad libitum -. E giorni fa abbiamo letto ( il solito gioco delle tre carte, a cui non crede più nessuno) che la diminuzione del premio aggiunto "verrà probabilmente addolcita", e che la "quantificazione del provvedimento non è ancora stabilita".Quindi sembra che provvedimento neppure vi sia, e che la discrezionalità sfoci nell'arbitrio. Quando Dio deciderà, sapremo e la diminuzione sarà del 38%, del 10%, del 100%, e così via. Il tutto, senza una riga di motivazione, di giustificazione, di collegamento con i fini istituzionali. E quanto al ruolo centrale degli allevatori? Quasi come quello degli allenatori guidatori che interpretano bene il loro ruolo, come dovrebbero fare gli allevatori se avessero un presidente che dicesse meno panz...anate.
G.R.