Vogliono anche la nostra dignità.

 Molto spesso su questo sito abbiamo usatola la satira, anche per sdrammatizzare una situazione (la grave crisi dell'ippica) sempre più drammatica. Abbiamo scherzato anche sui principali responsabili di questo sfacelo ma dopo l'ultima beffa annunciata dall'Unire il tempo dell'umorismo è ormai finito. L'Unire del commissario Abate, dei sub Masini, Chiarella, Baldarelli e del segretario Panzironi, quello della svolta promessa, ci dirà entro poche ore che il montepremi del secondo semestre 2005 cala del 9%. Ma non vorremmo fosse l'ennesima pietosa bugia, un vergognoso affronto alla dignità di gente (gli operatori ippici) ormai stremata e piena di debiti. Perché quel -9% sembra, dai dati comunicati ufficiosamente dall’Unire, essere in effetti un -18%, ottenuto diminuendo prima del 9% la media del montepremi giornaliero di ciascuna pista e poi di un altro 9% il numero delle corse. Per di più con una percentuale di diminuzione differenziata da ippodromo a ippodromo, come avvenuto per il primo semestre e come ci era stato assicurato non sarebbe successo anche per il secondo. Medesimo criterio dovrebbe essere stato seguito per l’assegnazione del calendario con tagli indiscriminati senza fornirne le ragioni.  Uno scandalo doppio, l'ennesimo calcolo col pallottoliere taroccato (magari con l’aiuto di qualche vertice di categoria compiacente)  ci verrebbe da dire se ancora avessimo la voglia di scherzare. Sono pronte le"ottemperanze" ai Tar per le nomine dei commissari "ad acta" per ripristinare il montepremi 2004 in quegli ippodromi che avevano denunciato l’illegittimità della riduzione e distribuzione del montepremi 2005, ricorrendo alla magistratura amministrativa con successo. Le sentenze sono già pervenute all’Unire che non potrà fare a meno di non tenere presenti degli ordini della magistratura italiana. Vogliono veramente l'ippica virtuale e per arrivarci sono disposti a camminare sui nostri cadaveri. Noi cercheremo di impedirglielo a tutti i costi. Qualcuno ha ancora la forza di dire che dobbiamo essere ottimisti. Ottimisti sì, minchioni no.