Banca Dati / Numeri
Banca dati prestazioni
 
Accedi
Nome utente:
Password:
Password dimenticata?
Non ancora registrato?
 
Unagt : Tg Comitato 14.6.05
Inviato da unagt il 15/6/2005 1:31:34 (955 letture)

Montepremi e convegni ridotti del 9%.  Redditività delle corse formulata alla rovescia. Le due facce di Silvan Masini. Quella del prestigiatore e quella vera.






Complimenti, si torna a parlare di riduzione del 9% del numero delle corse, corrispondente ad una eguale (e accettabile se reale) percentuale di diminuzione, su base annua, del montepremi. Si tornerebbe alle 9 corse per riunione, mentre calerebbero i convegni di circa il  9% per gli ippodromi con assegnazione annua superiore alle 40 giornate. Anche se i dati comunicati ufficiosamente dell’Unire sembrano contraddire queste previsioni. Ippodromi con meno di 40  riunioni si vedrebbero tagliare di circa un terzo il numero delle giornate assegnate. Non vorremmo che il montepremi scendesse del 9% più le giornate di corse non riassegnate nel 2005 rispetto al 2004.  I calcoli per determinare la resa di una corsa terrebbero conto di una relazione del servizio programmazione, in cui si fornisce un rapporto tecnico - economico di ogni singola corsa completamente avulso dalla realtà.  Parametri come fascia oraria, programmazione, giorno settimanale, inserimento nel palinsesto tv non sono tenuti in minima considerazione. Infatti tutti sanno che: 1) le corse in notturna rendono meno di quelle in diurna; 2) una corsa prevista a metà o fine convegno produce un profitto maggiore  rispetto a quella programmata per prima o seconda; 3) una corsa guadagna maggiormente se programmata in giorni feriali; 4) le corse producono introiti diversi  se riprese in diretta o trasmesse in differita e la resa aumenta, specialmente per quanto concerne il trotto, se vengono visualizzate anche le sgambature.

L’ippica
si basa su un sogno, quello del campione, della speranza di altri Varenne e Falbrav, per questo è necessario ottimizzare, ma da tecnici però, elaborando dati attendibili e analizzando gli elementi necessari  e indispensabili per valutare la redditività di una corsa. Dai soli dati forniti dall’Unire si dequalificherebbe, anziché migliorare, il prodotto corsa. Il calo verticale delle scommesse sembra non interessare minimamente gli uomini dell’Unire, quasi perseguissero un comune intento di “cancellare” il settore. La produttività generale deriva dagli interi comparti ippodromi e non dalla resa di un singolo ippodromo o di una singola corsa.

Leggiamo su Lo Sportsman di oggi l’illuminante intervista del subcommissario Silvan Masini. Da una parte difende l’operato dell’Unire che sta disperatamente tentando di distruggere l’ippica (e ci riuscirà  se va avanti di questo passo) e dall’altra auspica  un confronto con tutte le categorie per considerarne esigenze e consigli e sedersi magari anche ad un tavolo per una concertazione generale. Se queste parole non provenissero dalla bocca del baffo ammiccante, sarebbero anche di buon auspicio, ma ormai i trucchi  usati da Silvan Masini  nei suoi giochi di prestigio sono noti a tutti. Pregasi passare ai fatti, delle parole ne abbiamo piene le tasche. Perché l’onorevole Masini non parla di centri di allenamento  costretti a chiudere  (da lunedì accadrà a Capannelle) per mancato pagamento delle spettanze da parte dell’Ente? E che dire delle voci insistenti di promesse illegittime (è di questi giorni una sentenza in materia di un Tribunale amministrativo) di montepremi differenziati a singoli ippodromi? Una presa di posizione pubblica dopo quanto erogato in modo discriminatorio e  senza oggettive ragioni a titolo di premi al traguardo per il primo semestre del 2005 sarebbe gradita, oltrechè necessaria.

G.R.

  Pagina stampabile Invia questa notizia a un amico

I commenti sono di proprietà dei rispettivi autori.
Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
 www.ctech.it : Computer's Technology Srl © 2013 info@ctech.it 
&