Degrado morale, tecnico, amministrativo.

Maurizio Ughi Giorgio Sandi
Non voglio scendere sul terreno delle iscrizioni a pagamento. Giudico il governo dell'Unire troppo intelligente per aver formulato una delibera senza ascoltare il parere delle categorie, senza una pianificazione e una previsione che non sia la paralisi gestionale tecnica-amministrativa delle società di corse e del settore contabile dell’Unire.
La mancanza di confronto è molto pericolosa, induce ad errori grossolani. E infatti non si comprende:
1. Perché debbano essere programmate solo 8 e non 9 corse per convegno;
2. Perché le notturne debbano iniziare alle 18.30 e terminare alle 22.30;
3. Perché non si debba conoscere come verranno pagati i premi aggiunti;
4. Perché il passaggio dell'ippica dallo spettacolo all'agricoltura (per di più senza consultare le parti sociali) debba essere considerato merce di scambio nella vertenza sul montepremi;
5. Perché si vogliano sopprimere le indennità tris e scegliere delle normali corse di routine come tris. Ripristinare tris regionali, anziché selezionare e pubblicizzare quella che dovrebbe essere la cartina di tornasole della nostra ippica. Mettendo a rischio anche la trasparenza del prodotto.
Sembra proprio che si voglia fare di tutto per portare al tracollo il settore.
Non sarà che la somma di tutti questi errori sia il risultato di una strategia comune che mira a rendere l'ippica italiana piccola e poco costosa? Un tassello di un enorme puzzle di scommesse (cavalli e sportive) a livello mondiale. La globalizzazione della scommessa sulla pelle di un comparto produttivo che lo stato vuole cancellare. Ma il grande progetto di distruzione, nel quale il fondo finanziario Clessidra avrebbe un ruolo importante attraverso l'acquisizione di Sisal e un accordo con Snai, potrebbe forse aver subito almeno un rallentamento dopo le elezioni regionali che non hanno premiato il governo e gli uomini che gestiscono queste manovre. Forse siamo ancora in tempo per non affondare. (segue)
R.M.