Il sosia di Masini è come l'originale.
Il sosia umile del vicepresidente Unire Mario Masini (quello che avrebbe rapito e rinchiuso l'originale in uno sgabuzzino) continua la campagna elettorale in prospettiva futura, promettendo tutti gli sforzi necessari per ottenere lunedì in Parlamento la firma di due emendamenti che porterebbero 45 milioni di euro all''ippica. Fin qui tutto bene, più o meno. Purtroppo anche il sosia alla fine si comporta come l'originale dal baffo ammiccante e pensa di destinare gran parte di quei soldi agli amici allevatori (senza somministrazione di ipotensivi, al naturale, dichiara che si batterà in particolare per il secondo contributo). C’è poco da meravigliarsi. Masini e allevatori di fatto non hanno mosso un dito per il montepremi. Capaci di partorire solo proclami e un aborto di proposta per il passaggio dei lavoratori ippici all’agricoltura. E poi il "baffettino" continua a tentare mediazioni sotterranee per tagliare fuori personaggi più o meno scomodi del comitato di crisi. Invece il sosia dovrebbe cambiare strategia per essere davvero umile. Dovrebbe immaginare tutti quei soldi solo a montepremi (sino ai livelli del 2004 più la percentuale di indicizzazione). Gli allevatori non hanno subito penalizzazioni per quanto concerne le provvidenze. E, soprattutto, dovrebbe immaginare finalmente un tavolo generale di concertazione, alla luce del sole e nell'interesse comune.
G.R.